Il Cervo (Cervus elaphus) è l’ungulato selvatico più grande presente in Italia. Si è estinto nelle valli del Pinerolese in un’epoca imprecisata del passato, ma le testimonianze di ritrovamenti ossei e di raffigurazioni rupestri ne testimoniano con sicurezza la presenza in epoca preistorica.
Ora è tornato frequentare queste vallate alpine in seguito all’espansione spontanea avvenuta successivamente alle reintroduzioni effettuate nell’alta Val Susa.
La trasformazione dell’ambiente montano degli ultimi decenni, con il rimboschimento delle vallate alpine, lo spopolamento delle medie-alte quote da parte dell’uomo, la gestione della caccia moderna basata su principi conservativi, ha portato a una lenta crescita della popolazione in alcune aree tranquille e ricche di zone di rifugio del CATO1.
Nel 2002 sono stati immessi 25 cervi a scopo di ripopolamento nel vallone di Pramollo e a distanza di alcuni anni stanno lentamente colonizzando alcune zone della bassa Val Chisone che della bassa Val Germanasca. Inoltre anche in Val Pellice alcuni piccoli nuclei di questo cervide sono ormai presenti.