Collaborazione con il Servizio Veterinario dell’ASL TO3 per il monitoraggio sanitario della fauna selvatica

Il Servizio Veterinario dell’ASL TO3 ha chiesto agli istituti venatori e agli ambiti di caccia ricadenti nel proprio territorio (CATO1, CATO2, CATO3, ATCTO3, Aziende faunistico-venatorie) di rinnovare la collaborazione per il campionamento di animali abbattuti per la sorveglianza sanitaria della fauna selvatica.Tale attività è richiesta ai Servizi Veterinari dal “Piano regionale per il controllo sanitario della fauna selvatica”, revisionato e approvato con DD n. 1463 del 25 novembre 2020, il cui scopo è quello di garantire un monitoraggio dello stato sanitario delle popolazioni selvatiche del territorio regionale.

Per l’anno 2021 e 2022 grazie alla collaborazione dei cacciatori sono stati campionati e analizzati organi di 138 ungulati selvatici cacciati (cinghiali, caprioli, cervi e camosci) per il monitoraggio della Tubercolosi bovina, Brucellosi, Malattia di Aujeszky e Peste Suina Classica.

Si segnalano alcune positività tra le più significative e di interesse venatorio:

  1. Canidi e Mustelidi
  • Trichinellosi (Trichinella britovi): zoonosi; la presenza del parassita nei carnivori (LUPI e VOLPI) conferma la sua circolazione nelle popolazioni di ospiti intermedi (es. cinghiale) delle quali si nutrono nonché la necessità di mantenere attiva la sorveglianza mediante l’esecuzione di esami trichinoscopici su tutti i cinghiali cacciati prima di essere destinati al consumo.
  1. Cinghiali
  • Rogna Sarcoptica: zoonosi (autolimitante nell’uomo) e molto frequente nei cinghiali. Si raccomanda l’applicazione di misure igienico sanitarie di base (guanti, lavaggio accurato delle mani e delle attrezzature utilizzate) soprattutto in caso di manipolazione di soggetti affetti da alopecia e dermatiti crostose;
  • Malattia di Aujeszky: si conferma una circolazione virale tra le popolazioni di cinghiali, con rilievo di soli anticorpi, di un ceppo responsabile di forme nervose e/ respiratorie per lo più asintomatiche o paucisintomatiche;
  • Tubercolosi bovina, Peste Suina Classica e Africana: le indagini hanno dato esito negativo in tutti i campioni analizzati.
  • Brucellosi: si conferma la presenza dell’infezione da Brucella suis biotipo 2 in diverse aree regionali per la quale sono suscettibili i suidi domestici e selvatici di qualsiasi età, con possibili aborti e ipofertilità. La B. suis biovar 2 sembra essere ampiamente distribuita sia nel cinghiale sia nelle lepri nell’UE rappresentando una potenziale fonte di trasmissione al bestiame domestico in situazioni di promiscuità. Una significativa caratteristica di B. suis biovar 2 è quella di non essere un patogeno importante per l’uomo a differenza della B. suis biovar 1, 3 e 4.
  1. Ungulati Ruminanti
  • Tubercolosi bovina: le indagini hanno dato esito negativo in tutti i campioni analizzati.
  • Paratubercolosi: si registrano positività per Mycobacterium avium subsp paratuberculosis in caprioli senza sintomatologia specifica. La paratubercolosi è una malattia infettiva dei ruminanti ad andamento cronico e progressivo, caratterizzata da diarrea e grave scadimento delle condizioni generali. Il ruolo epidemiologico di questa specie è ancora da chiarire.

4. Tutte le specie

4.1 Avvelenamenti

Si continuano a registrare episodi di avvelenamento, soprattutto da rodenticidi, di tipo primario (per ingestione di esca) e/o secondario (per ingestione di preda avvelenata) in mammiferi (volpi e lupi) e avifauna. Si riscontra anche un avvelenamento da metaldeide in una volpe.

4.2 Enteropatogeni

Il riscontro di batteri enteropatogeni (Salmonella sp., Yersinia enterocolitica, Campylobacter spp., Escherichia coli verocitossici) è comune negli animali cacciati poiché fanno parte della normale flora batterica intestinale; essendo potenzialmente zoonotici possono assumere rilevanza per alcuni aspetti di sicurezza alimentare e igiene della selvaggina. Si rinnova dunque la raccomandazione dell’applicazione di misure igienico sanitarie di base (guanti, lavaggio accurato delle mani e delle attrezzature utilizzate) durante la manipolazione dei capi abbattuti in particolare durante le fasi di eviscerazione.

Le patologie considerate prioritarie ai fini del piano sono annualmente revisionate e per il 2023 la collaborazione in oggetto viene rinnovata per il Monitoraggio ATTIVO (ovvero su animali cacciati) della Rabbia nelle volpi (se presenti piani di prelievo), della Tubercolosi bovina e Brucellosi negli ungulati e della Malattia di Aujeszky nei cinghiali.

I campioni che si desidera ottenere sono i seguenti, che potranno essere conferiti ai centri di controllo i quali provvederanno a trasmetterli agli uffici dell’ASL:

SPECIEMATRICI DA INVIARE
CERVOPOLMONE INTERO + MILZA
CAPRIOLOPOLMONE INTERO + MILZA
CAMOSCIOPOLMONE INTERO + MILZA
CINGHIALEPOLMONE + MILZA + SANGUE (o coagulo cardiaco) + LINFONODI retrofaringei*
AVIFAUNA ** (acquatici migratori)Organi interni o tamponi
VOLPE***Testa o carcassa intera

* per la diagnosi di tubercolosi nel cinghiale sono necessari i linfonodi retrofaringei. L’invio di matrici diverse comporta une refertazione come “non eseguibile – matrice non idonea”. In caso di difficoltà di identificazione dei linfonodi retrofaringei si veda il seguente VIDEO

** in caso di attività su avifauna, si richiede di avvisare il SV competente sul territorio che provvederà a fornire il materiale e le indicazioni operative per il campionamento

***solo se presente un piano di prelievo per la specie volpe

Il monitoraggio sanitario della selvaggina cacciata è affiancato da quello condotto sugli animali (mammiferi e avifauna) rinvenuti morti sul territorio per la determinazione della causa di morte (Monitoraggio PASSIVO). Per questi campioni il set diagnostico sopracitato viene integrato dalla ricerca di Influenza aviaria, West Nile Disease e Malattia di Newcastle per l’avifauna, Trichinellosi per carnivori e cinghiali, Salmonellosi in tutte le specie, Echinococcosi nei carnivori e Lyssavirus nei chirotteri oltre che di tutte le indagini diagnostiche ritenute opportune sulla base delle osservazioni anatomopatologiche in sede necroscopica. Si rimanda all’allegato 1per alcuni risultati del piano.

I dati raccolti dal piano sono fondamentali per monitorare lo status sanitario della fauna e mettere in atto misure di mitigazione del rischio in caso di identificazione di patogeni di interesse sanitario.

Alla luce dell’attuale situazione epidemiologica dell’Influenza Aviaria (discreto numero di focolai negli uccelli selvatici nel Nord Italia), il Ministero della Salute ha richiesto ai Servizi Veterinari un’implementazione delle misure di mitigazione del rischio di introduzione e diffusione dei virus aviari mediante il rafforzamento dei piani di sorveglianza negli uccelli selvatici, ovvero la sorveglianza ATTIVA degli uccelli acquatici migratori cacciati (in particolare anatidi e uccelli svernanti in Italia), mediante l’esecuzione di campioni sull’avifauna cacciata (tamponi tracheali e cloacali oppure organi target).

Si coglie l’occasione per ricordare che come da Piano di sorveglianza e prevenzione in Italia per la Peste Suina Africana è prevista una sorveglianza passiva su tutte le carcasse di cinghiale rinvenute morte sul territorio. Si richiede quindi una particolare attenzione e tempestività nella segnalazione di carcasse di cinghiale al Servizio Veterinario territorialmente competente per gli adempimenti diagnostici previsti dalla normativa nazionale.

Per i motivi sopra esposti si rinnova l’invito per:

  • il recupero di campioni di mammiferi e avifauna cacciati durante la stagione venatoria 2023;
  • la segnalazione di carcasse di mammiferi e avifauna presenti sul territorio;
  • la segnalazione e il campionamento di eventuali organi con lesioni osservate durante l’eviscerazione di capi regolarmente cacciati o oggetto di tiri sanitari.